Georges Carrel
Il canonico Georges Carrel nacque il 21 novembre 1800 a Châtillon, da famiglia originaria di Valtournenche. Nel 1826 venne ordinato prete e nominato canonico di Sant'Orso. Proseguì i suoi studi presso la facoltà di giurisprudenza di Torino, dove si laureò nel 1834. Nel 1868 raggiunse l'apice della sua carriera ecclesiastica, divenendo priore della Collegiata di Sant'Orso.
Carrel si dimostrò particolarmente versatile all'insegnamento fin dal 1823, quando fu incaricato del corso di francese e latino presso la scuola di Torgnon. Al 1838 risale invece la sua nomina a istituzioni civili presso il Collége di Aosta; qui, dal 1857 al 1860 insegnò storia naturale ed è proprio in questo periodo che sentì l'esigenza, con alcuni suoi colleghi tra i quali il canonico Bérard, di costituire nella città di Aosta una società di Storia naturale che si formerà nel 1858 e che diventerà l'attuale Société de la Flore Valdôtaine. In campo naturalistico sono importanti le sue minuziose osservazioni meteorologiche, compiute sistematicamente dal 1840 (quando fece costruire a suo spese un osservatorio presso la collegiata di Sant'Orso) fino alla sua morte. In campo naturalistico spronò spesso i suoi contemporanei, e soprattutto i giovani, a dedicarsi allo studio delle scienze naturali e fu forse il primo valdostano a pubblicare dei contributi sulla studio della flora regionale. Il regolamento manoscritto originale della
Strenuo difensore della cultura e delle tradizioni valdostane, insorse contro il decreto del 1860 che prescriveva nella scuola secondaria valdostana l'insegnamento di tutte le materie in italiano, mentre il Lycée di Aosta veniva declassato e gli studenti valdostani erano costretti a trasferirsi in altre scuole fuori valle. Collaborò fin dall'inizio alla Feuille d'annonces d'Aoste, il primo periodico valdostano, che si avvaleva della collaborazione dei principali intellettuali valdostani del tempo. Nel 1855 fu tra i membri fondatori dell'Académie de Saint-Anselme, associazione scientifica che aveva tra le sue priorità l'incentivazione degli studi riguardanti la cultura valdostana e la difesa della lingua francese. Fu tra i principali sostenitori della realizzazione di un tunnel ferroviario sotto il Monte Bianco per favorire i contatti della Valle d'Aosta con le regioni vicine.
Grande fu l'interesse di Carrel per l'alpinismo, tanto che egli divenne un punto di riferimento per chiunque si avvicinava alla Valle d'Aosta e alle sue montagne. Ben presto si guadagnò l'epiteto di ami des Anglais, visti i suoi stretti contatti con personaggi come Forbes, Tyndall, Whymper, Tucket, Murray e molti altri. Nel 1866 il canonico Carrel fondò la Succursale di Aosta (divenuta poi Sezione) del Club Alpino Italiano, solo tre anni dopo la nascita di questa associazione, avvenuta a Torino nel dicembre del 1863. Per questo si meritò, per primo, di essere proclamato membro onorario della sede centrale.
Georges Carrel morì nel 1870, tra il compianto generale, lasciando in eredità un ricco repertorio di pubblicazioni e articoli scientifici, storici e alpinistici, di cui molti dedicati alla meteorologia. Come scriverà molti anni più tardi Lino Vaccari "Subito dopo la morte fu un gareggiare fra cittadini, scienziati ed alpinisti per onorarne la memoria. Nei giornali Valdostani, nei bollettini del Club alpino e in altre riviste italiane ed estere apparvero articoli inneggianti alle attività, allo spirito pratico, all'intelligenza e soprattutto all'amor patrio di quest'uomo impareggiabile".
Carrel si dimostrò particolarmente versatile all'insegnamento fin dal 1823, quando fu incaricato del corso di francese e latino presso la scuola di Torgnon. Al 1838 risale invece la sua nomina a istituzioni civili presso il Collége di Aosta; qui, dal 1857 al 1860 insegnò storia naturale ed è proprio in questo periodo che sentì l'esigenza, con alcuni suoi colleghi tra i quali il canonico Bérard, di costituire nella città di Aosta una società di Storia naturale che si formerà nel 1858 e che diventerà l'attuale Société de la Flore Valdôtaine. In campo naturalistico sono importanti le sue minuziose osservazioni meteorologiche, compiute sistematicamente dal 1840 (quando fece costruire a suo spese un osservatorio presso la collegiata di Sant'Orso) fino alla sua morte. In campo naturalistico spronò spesso i suoi contemporanei, e soprattutto i giovani, a dedicarsi allo studio delle scienze naturali e fu forse il primo valdostano a pubblicare dei contributi sulla studio della flora regionale. Il regolamento manoscritto originale della
Strenuo difensore della cultura e delle tradizioni valdostane, insorse contro il decreto del 1860 che prescriveva nella scuola secondaria valdostana l'insegnamento di tutte le materie in italiano, mentre il Lycée di Aosta veniva declassato e gli studenti valdostani erano costretti a trasferirsi in altre scuole fuori valle. Collaborò fin dall'inizio alla Feuille d'annonces d'Aoste, il primo periodico valdostano, che si avvaleva della collaborazione dei principali intellettuali valdostani del tempo. Nel 1855 fu tra i membri fondatori dell'Académie de Saint-Anselme, associazione scientifica che aveva tra le sue priorità l'incentivazione degli studi riguardanti la cultura valdostana e la difesa della lingua francese. Fu tra i principali sostenitori della realizzazione di un tunnel ferroviario sotto il Monte Bianco per favorire i contatti della Valle d'Aosta con le regioni vicine.
Grande fu l'interesse di Carrel per l'alpinismo, tanto che egli divenne un punto di riferimento per chiunque si avvicinava alla Valle d'Aosta e alle sue montagne. Ben presto si guadagnò l'epiteto di ami des Anglais, visti i suoi stretti contatti con personaggi come Forbes, Tyndall, Whymper, Tucket, Murray e molti altri. Nel 1866 il canonico Carrel fondò la Succursale di Aosta (divenuta poi Sezione) del Club Alpino Italiano, solo tre anni dopo la nascita di questa associazione, avvenuta a Torino nel dicembre del 1863. Per questo si meritò, per primo, di essere proclamato membro onorario della sede centrale.
Georges Carrel morì nel 1870, tra il compianto generale, lasciando in eredità un ricco repertorio di pubblicazioni e articoli scientifici, storici e alpinistici, di cui molti dedicati alla meteorologia. Come scriverà molti anni più tardi Lino Vaccari "Subito dopo la morte fu un gareggiare fra cittadini, scienziati ed alpinisti per onorarne la memoria. Nei giornali Valdostani, nei bollettini del Club alpino e in altre riviste italiane ed estere apparvero articoli inneggianti alle attività, allo spirito pratico, all'intelligenza e soprattutto all'amor patrio di quest'uomo impareggiabile".