Efisio Noussan

Efisio Noussan nacque a Châtillon il 5 ottobre 1921. Durante la sua vita lavorativa si era dedicato al settore commerciale dove si era fatto conoscere soprattutto come concessionario per la Valle d'Aosta di una grande azienda italiana. Ciò non gli impediva però di dedicarsi ai tanti interessi culturali che erano il sale della sua vita. Era infatti un appassionato collezionista di libri e documenti antichi, fotografie e incisioni del passato riguardanti principalmente la storia della Valle d'Aosta e della sua gente.
Appassionato di montagna in tutti i suoi aspetti, Noussan fu socio del British Alpine Club, avendo così la possibilità di estendere i propri rapporti umani ad un ampio contesto sociale e culturale.
Tra i vari aspetti della montagna, la flora alpina lo affascinava particolarmente. Ed è proprio a causa di queste disposizioni personali che Noussan rispose con entusiasmo all'appello rivolto nel 1970 da Carlo Lyabel per rilanciare la Société de la Flore Valdôtaine dopo trent'anni di inattività.
Nel gennaio 1971, al termine dell'assemblea che ricostituì la storica associazione, Efisio Noussan venne nominato all'unanimità presidente della rinata associazione, incarico che mantenne per trent'anni, fino alla morte. Grazie alla sua spinta personale la SFV riuscì a raggiungere tutti gli obiettivi che si era prefissata al momento della ricostituzione, superando spesso difficoltà non trascurabili. Già a partire dal 1972 riprese così la pubblicazione dello storico Bulletin scientifico che sarà seguito dal prof. Bruno Peyronel, illustre botanico dell'Università di Torino che da giovane fu allievo di Vaccari al giardino alpino Chanousia; da allora il bollettino uscì regolarmente con cadenza annuale, prendendo nel 1976 il nome di Revue Valdôtaine d'Histoire Naturelle. Grande fu l'impegno dedicato da Noussan per la ricostruzione della Chanousia, abbandonata durante la II guerra mondiale; nel 1976 la sua caparbietà fu premiata e iniziarono i lavori che in breve restituirono il giardino al suo pubblico di appassionati e di specialisti sotto la direzione di Peyronel; contemporaneamente Noussan si interessò anche al recupero dell'abbandonato Ospizio del Piccolo San Bernardo, altro progetto portato poi a compimento. Altro importante successo fu la ricostituzione del Museo storico della SFV, grazie al recupero delle collezioni che negli anni '30 erano state date in forma di prestito alla Scuola Militare Alpina. Nel 1975 la SFV aprì al pubblico le porte del rinato Museo, ospitato provvisoriamente ad Aosta nella cappella di S. Lorenzo di fronte alla chiesa di S. Orso per poi essere trasferito nella sede definitiva del castello di Saint-Pierre. Successivamente fu ancora l'ostinata volontà di Noussan a dare origine nel 1985, intorno alle collezioni della SFV e a varie donazioni pervenute, all'attuale Museo Regionale di Scienze Naturali "Efisio Noussan", dedicato al fondatore dopo la sua improvvisa scomparsa avvenuta il 5 agosto 2001 nella sua casa di montagna a Chamois.